Giardino del Palazzo Ducale di Parma
Strada delle Fonderie Parma (Parma)
I servizi presenti nel parco includono un'area gioco bimbi, fontane, panchine, un'area per i cani, un chiosco e bar con tavolini.
La prima idea di un grande giardino sulla riva occidentale del torrente si deve a Ottavio Farnese, duca di Parma e Piacenza. Scelta Parma come capitale, a metà del XVI secolo Ottavio unì diverse aree ortive e ne fece il parco di una villa a sua volta ottenuta da un’antica pusterla. Tra Cinque e Seicento in quel giardino crebbero siepi di rosmarino e mirto, e poi querce, platani e abeti alpini, alberi da frutta e ortaggi, oltre a moltissimi agrumi in vaso, ricoverati d’inverno in capanni riscaldati. Peschiere e boschetti rifornivano la corte di pesce fresco e selvaggina.
Nella storia del Giardino Ducale alcune delle trasformazioni più rilevanti hanno coinvolto la vegetazione, modificando di volta in volta la composizione originaria. I platani attualmente presenti nella parte centrale dell’ etoile, di fronte al Palazzo Ducale, furono piantati all’inizio del XIX secolo per volere di Maria Luigia d’Austria, altri esemplari della stessa specie furono introdotti nel primo Novecento durante i lavori d’apertura del nuovo ingresso di ponte Verdi.
Sul finire dell’Ottocento, a causa dell’abbandono e dell’incuria, l’olmo e la quercia si diffusero in modo spontaneo all’interno del giardino, mentre alcune delle Conifere e delle specie esotiche attualmente presenti, furono introdotte nei primi anni del Novecento.
Con l’impianto di numerosi ippocastani e tigli, le due specie principali usate in origine per alberare i viali e le siepi a palissades , il recente restauro ha voluto recuperare l’identità storica e botanica del Giardino.