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Villa Cavaceppo

Villa Cavaceppo

loc. Cavaceppo Mozzano (Ascoli Piceno)

Fu negli anni Venti dell’Ottocento che il conte Giuseppe Rosati Sacconi, grande appassionato di botanica che annoverava fra i suoi possedimenti una vasta tenuta nei pressi di Mozzano, decise di trasformare una esistente palazzina di caccia in elegante villa neoclassica, dandone incarico all’architetto Ignazio Cantalamessa. 

Intorno alla villa vennero nell’occasione realizzati b>un giardino e un parco di oltre trenta ettari. Il parco ebbe una sistemazione all’inglese con un ricco sistema di viali che lo attraversavano per raggiungere le diverse opere presenti al suo interno: le fontane del Mascherone e di Nettuno, la grotta della sorgente, il monumento a quattro grandi dell’Ottocento (Canova, Perticari, Alfieri, Cimarosa) disegnato nel 1828 dal Cantalamessa, la pagoda cinese posta alla sommità di una delle colline del parco, il tempietto di Diana, il belvedere, la rotonda e un complesso di antiche tombe romane ritrovate nell’area. 

Alla realizzazione del parco concorse anche Antonio Orsini, appassionato naturalista ascolano che assieme al conte Sacconi curò il corredo vegetale, creando un vero e proprio grande orto botanico corredato anche di serre calde destinate a ospitare piante tropicali e da fiore, mentre nei boschetti si trovavano abeti, larici, tigli, cipressi, cedri del Libano e varie essenze esotiche, oggi in gran parte scomparse. 

Alcune delle essenze un tempo coltivate nelle serre vennero anche raffigurate in un ambiente della villa, il Salotto azzurro, dove il pittore Raffaele Fogliardi dipinse appunto piante tropicali. La struttura funzionò come vero istituto botanico e vivaio: vi si tennero corsi di insegnamento e da qui partirono sementi e piante per adornare giardini di Marche e Abruzzo.

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