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Villa di Montefreddo
Isolata sulla sommità di un piccolo crinale, Villa di Montefreddo si t... continua »
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Villa Pianciani
A pochi chilometri da Spoleto, nel cuore della verde Umbria, sulla cima di una collina che domina -con un indimenticabile affaccio a 360° - il paesaggio circostante con vista su Assisi, Montefalco, Spello e la vicina Spoleto, Villa Pianciani è un’elegante dimora storica di fine settecento, opera del famoso architetto Giuseppe Valadier, e parte di un complesso monumentale che comprende diversi edifici e un grande parco storico.
Circondata da un paesaggio spettacolare e da una tenuta agricola che produce un ottimo olio biologico, tutto il complesso, in quanto monumento nazionale, è vincolato dalla Sovrintendenza alle Belle Arti dello Stato Italiano.
Attorno alla villa che domina tutta la valle Spoletina, fu disegnato, dallo stesso architetto Giuseppe Valadier, il grande parco, anch’esso oggi monumento nazionale. Alte siepi di Bosso centenario corrono in linee parallele a bordare l'area del complesso. Grandi alberi secolari scandiscono gli spazi del viale d’accesso che conduce a un piazzale ellittico formato da due esedre collegate a due grandi padiglioni in ferro “gazebi” adibiti a roseti e a due magnifici belvederi che affacciano a sud e a nord sulla magnifica valle sottostante.
Nel boschetto limitrofo rimangono visibili gli elementi architettonici del “giardino segreto” in tipico stile neoclassico: muri ellittici, scale, tempietto, fontana e meridiana.
Alle spalle della Villa, oltre la cappella neoclassica, sulla cima sud/ovest del colle, circondata dagli ulivi, è stata costruita una grande piscina piena di sole con un’ampia vista sulla valle.
Dopo aver attraversato un bellissimo rettifilo di maestose querce e lecci, si accede al grande Parco di circa 20.000 mq dove natura, paesaggio e architettura convivono con grande equilibrio e gusto.
La planimetria mostra un carattere volutamente geometrico e simmetrico nella disposizione degli edifici presenti, nel pieno rispetto della tradizione italiana del giardino. Attraverso tutto il parco si snodano, seguendo le asperità del terreno, (come le teorie del miglior naturalismo inglese) le centenarie siepi di bosso che delimitano sinuosi camminamenti un tempo denominati "Cocchi" (percorsi ombreggiati) e bordati di pergole e di fiori. Alle spalle della Villa c'è la cappella "poggiata" sul prato, che echeggia i dettami del pensiero neoclassico. A ovest della Villa, l’edificio delle Vecchie Cucine delimita verso il tramonto il declivio del colle. In origine due edifici simmetrici accompagnavano il primo accesso alla Villa, (oggi rimane solo il rudere sulla destra e sulla sinistra le tracce dell’acciottolato d’ingresso.)
Maestosi cipressi incorniciano l’arrivo al culmine del colle, dove due percorsi laterali si snodano nella proprietà, secondo l'andamento del terreno mentre l’asse centrale prosegue verso il primo piazzale geometrico che contiene due grandi Padiglioni in ferro battuto (di gusto orientaleggiante) adibiti a roseti e si conclude nel piazzale ellittico delimitato dalle esedre che fanno da quinte all’ampio prospetto della Villa principale.
Sulla sinistra, all’ombra di un piccolo bosco si nasconde il Giardino "segreto" concepito come un'entità a parte e disegnato anch’esso dal Valadier (dove si percepiscono le influenze di una cultura illuminista che cerca di ricreare degli anditi in cui trovano posto le finte rovine, spunto indispensabile per divagazioni evocative) con scale acciottolate, muri, un arco, una fontana e una meridiana solare, un tempo anch’esso corredato di statue romane e da ringhiere in ferro che contrassegnavano tutti i percorsi.
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