All’ingresso si può ammirare una splendida panoramica della Villa, una visione per gli occhi, capace di far sognare anche i più scettici.
Erba rasata finemente e alberi sia esotici che nostrani adornano il maestoso giardino.A completare l’opera, oltre 30 statue di Schiavoni sono disseminate all’interno del parco.
Leggenda vuole che la loro origine sia da attribuirsi ad una vicenda di passione, tradimenti e magia legata al passato. Si narra che un tempo il conte Giustinian assoldò gli Schiavoni per custodire la virtù della moglie durante la sua assenza.
Lasciando scivolare l’occhio lungo le mura di cinta, potremmo scoprirci affascinati da due spaziose barchesse, un tempo destinate ad abitazioni. La prima è oggi adibita a cantina di vinificazione e imbottigliamento. Gli ambienti della seconda vengono utilizzati invece parte per l’invecchiamento dei vini, parte per eventi.
Al termine del soleggiato viale si erge la maestosa Villa Giustinian. Accanto alla residenza sorge un’antica cappella privata. Ricca di testimonianze d’arte, è un edificio che arricchisce in modo importante il Castello.
La splendida facciata della Villa è impreziosita invece da un doppio loggiato sorretto da otto colonne in pietra d’Istria, cui si accede per mezzo di un’amplia scalinata. Secondo la tradizione il progetto è da attribuire al Sansovino, mentre altri, basandosi sullo stile la attribuiscono a Pietro e Tullio Lombardo e Mauro Codussi.
In realtà chi sia davvero l’autore di questa opera architettonica è un altro dei misteri che riguardano il Castello di Roncade, e che contribuiscono ad aumentarne il fascino.