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Villa Trento da Schio

Villa Trento da Schio

Via Bixio 8 Costozza di Longare (Vicenza)

http://www.costozza-villadaschio.it

A Costozza si trova la Villa da Schio famosa per la sua grotta da sempre utilizzata come cantina, per il suo splendido giardino a spalliera e per aver ospitato lo studio dello scultore Marinali (1643-1720) le cui statue ornano le più belle ville venete. Il complesso delle ville da Schio è immerso nel verde di un grande parco di particolare interesse botanico ed architettonico.

 

Questo giardino, voluto dai cugini Trento assieme alla Villa e alla Grotta soprastanti, fu ultimato riordinato abbellito da Giovanni ed Alvise da Schio dal principio del XIX alla fine del XX secolo. La visita al giardino della villa da Schio è interessante da tre punti di vista così strettamente collegati da essere spesso inscindibili: storico, architettonico e botanico.

 

Per goderne al meglio vi proponiamo il seguente itinerario: salite le gradinate fino al viale dei tigli che si trova alla sommità del giardino; da lassù potrete anche apprezzarne l’architettura e, se vorrete, vi potrete sedere per riposare ed ammirare il paesaggio. Poi vi consigliamo di attraversare la Loggia, scendere lungo la scala dei Nani fino alla rotonda di fronte alla villa, visitare il boschetto ottocentesco e ritrovarvi infine di fronte ai due leoni dell’ingresso. Percorrendo il primo viale d’accesso, fiancheggiato da siepi di bosso, si giunge ai piedi della prima gradinata detta dei “Leoni”. Due leoni in grandezza naturale con il corpo rivolto verso la scala ma la testa girata verso il cancello sembrano avvertire gli indesiderati di non avvicinarsi troppo. Attraversato il prato si arriva alla più vasta gradinata, detta di “Diana e Atteone”. 

 

Infatti le due bellissime statue sono ai lati della scalinata, Diana a destra e Atteone a sinistra. I personaggi appaiono pietrificati dalla sorpresa nell’attimo dell’incontro: Diana esce nuda dal bagno e la sua sorpresa non si è ancora tramutata in ira vendicatrice, il giovane cacciatore, con la faretra al fianco, è ammirato e non sa ancora quale destino lo attende (Diana lo trasformerà in cervo e lo farà divorare dai suoi cani). Quattro ninfe di Diana, anch’esse seminude, circondano da ambo le parti i due personaggi principali. All’estremità destra del muro c’è l’unica statua moderna di tutto il complesso: è stata fatta da un artigiano locale per sostituire una statua che fu distrutta per vandalismo durante l’ultima guerra mondiale. Il vialetto centrale conduce alla prima vasca monumentale. Una nicchia tappezzata di pietre che simulano una scogliera circonda una bella statua di Anfitrite che è anche una fontana poiché due getti d’acqua escono dai seni. Salendo le due gradinate ai lati della fontana di Anfitrite si arriva al penultimo terrazzamento dominato dalla “vasca del Nettuno”. La vasca del Nettuno, dalla forma sagomata tipicamente settecentesca, è il fulcro del giardino prospettico. 

 

Nettuno agita il suo tridente dall’alto di uno scoglio mentre un delfino, avviluppato intorno alle gambe, spruzza acqua all’intorno. Anche qui due prati bordati di pietra dividono armoniosamente lo spazio; in quello di destra, al centro di un’aiuola anch’essa sagomata dai profili di pietra, si erge Zefiro, facilmente riconoscibile dalle guance gonfie di vento e dai fiori che porta sulla terra: una volta aveva le ali, forse di bronzo. Nell’altro prato c’è una statua femminile che certamente raffigura Flora, sposa di Zefiro. Vi invitiamo ora a salire la scaletta che si trova all’estremità sinistra del muro, essa è coperta da un pergolato di Vitis canadensis, e vi porta al viale dei tigli che costituisce l’ultimo terrazzamento. Da questo viale si gode la vista di tutto il giardino e gran parte del paese di Costozza. Il giardino prospettico del settecento è, in un certo senso, l’illuminismo applicato ai parchi: la ragione domina e rimodella la natura, trasforma i declivi in terrazze, la roccia in statue e scalinate, le piante in forme geometriche di contorno, per ottenere risultati di armonia ed eleganza razionale. All’estrema destra vedete, sul monte, l’accesso alle cave antiche (è evidente, dal taglio della pietra, che non si tratta di grotte naturali) e le case “trogloditiche” (costruite, in parte, dentro le grotte).

 

All’estremità del viale dei tigli si trova la Loggia del Ficus Repens , pianta che risale sicuramente all’epoca dei Trento. Questa Loggia costituisce di fatto l’ingresso alla Villa e vi si giunge con la bellissima “Scala dei Nani”.

Ingresso

Euro 3,00 a persona

Per visite guidate (minimo 10 persone) al parco, alla grotta del Marinali, con o senza wine tasting nella cantina in grotta: Euro 10 a persona previo appuntamento.


Apertura

Tutti i giorni escluso il Lunedì.


Altre segnalazioni

Villa Trento da Schio fa parte dell'Associazione Italiana Dimore Storiche:


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