In posizione elevata, all’interno di un esteso parco pubblico, Villa Faina sorge nel centro dell’abitato della graziosa San Venanzo, cittadina nota anche per il vulcano “bonsai” (vecchio 265mila anni eppure piuttosto giovane dal punto di vista geologico) che con i suoi coni, crateri e colate laviche offre la possibilità al visitatore di ammirare rocce e minerali rari come la venanzite.
Il nucleo originale della villa, costituito da un palazzo di epoca medievale, faceva parte integrante del borgo fortificato di San Venanzo e già nel 1830 apparteneva alla famiglia dei conti Faina, discendenza che proprio in quel periodo iniziò la sua opera di acquisizione di terreni ed edifici allo scopo di realizzare una grande fattoria.
L’ultima trasformazione risale alla fine dell’Ottocento e conferisce al complesso l’aspetto attuale. Dal 1962 la villa è proprietà del Comune. Il parco non poteva non risentire del fatto che la villa sorge sui resti del castello medievale di cui rimangono tratti di mura, la torre campanaria della chiesetta, una grande vasca.
Il verde, al centro della corte delimitata dalle due ali del palazzo, è costituito da due grandi aiuole di cui una con fontana. Il resto del parco è organizzato su vari parterre erbosi e vari esemplari di specie arboree. A valle, lungo il pendio della collina, si estende il boschetto di conifere e lecci, residuo dei boschi spontanei dell’Umbria occidentale.
Attualmente Villa Faina ospita la sede del Consiglio comunale e un centro congressi. Il parco è il punto di riferimento in occasione di feste popolari, eventi eno-gastronomici e culturali.